Dopo anni di crescita costante, la catena di ristoranti nippobrasiliano subisce un forte calo degli incassi.
Più che un nome la catena è diventata una sorta di certezza, negli anni è riuscita a conquistarsi una buona posizione sul mercato, diventando il brand leader nel suo settore.
Il primo ristorante è stato fondato a Milano, nel 2012 da due giovani imprenditori, Max Bertani e Riccardo Giraudi. ”Abbiamo fondato la società sei anni fa creando un brand che fosse scalabile”, ha spiegato in una vecchia intervista l’amministratore e co-fondatore, Francesco Marconi. L’idea alla base dei ristoranti era quella di creare un luogo che offrisse una fusione innovativa tra la cucina giapponese e quella brasiliana; due cucine che non a caso, stavano guadagnando popolarità in Italia.
La catena in questione si chiama Temakinho ed il successo non ha tardato ad arrivare visto che in breve tempo sono state aperte nuove filiali in diverse città italiane come Roma, Firenze e Torino. Un successo in continua espansione quello della società, grazie al suo cibo delizioso e all’atmosfera accogliente. I ristoranti hanno oltrepassato i confini italiani, aprendo in diverse città europee, tra cui Madrid, Lisbona e Ibiza.
2022 drammatico per Temakinho: debiti per 12 milioni
Sebbene si tratti di un’espansione non di poco conto e peraltro in continua crescita nel suo fatturato, Milano Today ci riferisce un dato non poco drammatico che vede una perdita di un certo spessore. Nel 2018 Temakinho è entrato nell’orbita del gruppo Cigierre, che gestisce diverse catene del calibro di Wiener Haus, Pizzikotto e Old Wild West. Tuttavia, nonostante gli ultimi investimenti, il quadro odierno è tutt’altro che positivo.
Secondo la lettura del bilancio del 2022, risultano perdite per ben 12 milioni di euro. Questo dato è totalmente inaspettato, visto che nel 2014 il fatturato di Temakinho era a due milioni di euro, mentre nel 2018 toccava i 24 milioni di giro d’affari con 4 milioni di margine operativo lordo. “In quest’ottica abbiamo deciso di prendere in considerazione l’opportunità di avere un socio che investa nella società e le permetta di fare il salto che è pronta a fare”, ha spiegato l’amministratore e co-fondatore di Temakinho, Francesco Marconi, nel 2018. In quel periodo, l’azienda ha contato ben 20 aperture previste.
Non si conoscono nel dettaglio le cause effettive, ma è da tenere in considerazione anche un’eventuale calo improvviso, inevitabile dopo anni di crescita. Ad ogni modo, un altro quesito che sorge spontaneo, sono i possibili investimenti della società che, altrettanto inaspettatamente, potrebbero vedere i loro frutti nel tempo.