Cerchi delle fate, se ti piace la magia sappi che stiamo parlando di ciò che c’è di più oscuro sulla Terra. Guai in vista.
La magia esiste sulla Terra, ma certe volte non è così “lucente” come la si potrebbe immaginare. Al pari di un’oscura stregoneria, ecco come il mondo si colori di dettagli davvero poco piacevoli. I cerchi delle fate sono un fenomeno unico studiato in particolari aree con determinate caratteristiche. Probabilmente nemmeno le conosci, ma quel che è certo è che si tratta di qualcosa che non deve passare in secondo piano.
Osservare dall’alto è il paradigma scientifico che il ricercatore Emilio Guirado dell’Università di Alicante, Spagna, ha deciso di attuare. Una prospettiva di certo differente, la quale permette di vedere da diverse angolature una questione che tutt’oggi appare più che enigmatica. Ne ha studiato le origini considerando prima la distribuzione di questo fenomeno nella aree trattate.
Appunto parliamo di Namibia e Australia, due luoghi che già di per sé sono fonte di grande curiosità. Così estesi e lontani rispetto l’ottica eurocentrica alla quale siamo abituati. A volte però è necessario estendere gli orizzonti per vedere le cose in maniera differente, e probabilmente significa anche vederle e considerarle per la prima volta con più consapevolezza.
La visione di Emilio Guirado è quella di capire come si distribuiscono per poi analizzarne le possibili origini. Cosa accumuna questi luoghi, Namibia e Australia, per poi considerarne le differenze più importanti. Quali sono le strumentazioni utilizzate? Ecco come ha affrontato le ricerche. Se osservare dall’alto e con modalità differenti è il punto di partenza, adesso bisogna capire come sono state guidate le successive analisi.
Il ricercatore ha utilizzato le machine learning su un’estensione di 574.799 aree di terreno di 10.000 metri quadrati. Si tratta di zone molto vaste, quelle nelle quali si è consolidato il fenomeno. Da come si vede in foto, i Cerchi delle fate non sono così piacevoli e belli da vedere. Niente stelline e sfumature colorate, ma dei cerchi neri che gravano su un terreno che tutto sembra, meno che florido.
Chiazze di suolo senza vegetazione. Da cosa sono originate? Il diametro ha una misura variabile, possono andare dai 2 al 20 metri. Infatti, l’enigma sta proprio sulle sue origini. Si è a lungo pensato che sia il frutto dell’attività di particolari “fatine”, appunto una specie di termiti che mangiucchiando l’erba del terreno realizzano proprio questi disegni. Ma secondo altre visioni si tratterebbe invece dell’azione dell’umidità che unita all’aridità del terreno, causerebbe queste formazioni. Sarebbe una flora particolare che massimizza le scarse riserve idriche auto-organizzandosi in questo modo.
L’eccessivo surriscaldamento globale potrebbe infierire sulla situazione, dimostrando in una maniera alternativa e nuova per la maggior parte delle persone, in quanti altri modi possa causare guai. Ritrovate a est della città di Newman nella regione di Pilbara e nel deserto della Namibia sono un grosso mistero. Gli stessi luoghi colpiti aggravano l’oscurità della verità sulla questione: in Namibia ci sono le termiti, mentre in Australia no. Com’è possibile? Ecco perché molti sostengono la seconda ipotesi.
Non ci sono certezze. Al momento le ricerche si sono focalizzate su che funzionalità potrebbero avere i cerchi delle fate. Possono aiutare l’ecosistema di queste zone per la sopravvivenza oppure si tratta di un effetto catastrofico del surriscaldamento che grava sulla Terra? Nuovo mistero da risolvere.
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